L'uccello in Chiesa

by - novembre 23, 2013


Era d'agosto ed un povero uccelletto, 
ferito dalla fionda d’un maschietto 
andò per riposare l’ala offesa 
sulla finestra aperta di una chiesa.
Dalle tendine del confessionale 
il parroco intravide l’animale 
ma pressato dal ministero urgente, 
rimase intento a confessar la gente.

Mentre in ginocchio alcuni, altri a sedere
dicevano fedeli le preghiere 
una donna, notato l’uccelletto, 
lo prese al caldo e se lo mise al petto.

D’un tratto un cinguettio ruppe il silenzio
e il prete a quel rumore 
il ruolo abbandonò di confessore 
e scuro in viso peggio della pece 
si arrampicò sul pulpito e poi fece: 

“Fratelli, chi ha l’uccello, per favore, 
esca fuori dal tempio del signore” 
I maschi, un po’ stupiti a tal parole, 
lenti si accinsero ad alzar le suole 

ma il prete a quell’errore madornale: 
“Fermi” Gridò “Mi sono espresso male, 
rientrate tutti e statemi a sentire, 
solo chi ha preso l’uccello deve uscire” 

A testa bassa con la corona in mano 
cento donne si alzaron pian piano 
ma mentre se ne andavano ecco allora 
che il parroco strillò: “Sbagliate ancora,

rientrate tutte quante figlie amate 
ch' io non volevo dir quel che pensate. 
Ecco, quello che ho detto torno a dire, 
solo chi ha preso l’uccello deve uscire 

ma, mi rivolgo, non ci sia sorpresa 
soltanto a chi l’uccello ha preso in chiesa”. 
Finì la frase e nello stesso istante 
le monache s'alzaron tutte quante 

e con in volto, pieno di rossore, 
lasciavano la casa del Signore. 
“O Santa Vergine” Esclamò il buon prete, 
“Fatemi la grazia se potete”. 

Poi “Senza fare rumore, dico, piano piano, 
si alzi soltanto chi ha l’uccello in mano”. 
Una ragazza che con il fidanzato 
si era messa in un angolo appartato 
sommessa mormorò con il viso smorto: 
“Che ti dicevo? Hai visto, se n'è accorto!”.


Trilussa



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